Le lesioni muscolari nell’atleta: un approfondimento
Le lesioni muscolari rappresentano una delle patologie più frequenti che capitano agli atleti a livello amatoriale e professionistico con una percentuale che va dal 10 al 55%. In particolare la letteratura mostra come in chi pratica sport a livello professionale, come calcio o atletica, le lesioni muscolari rappresentano il 27% delle lesioni totali anche se questi dati vanno sicuramente visti al rialzo. Vediamo quindi come si classificano le lesioni muscolari che il massaggiatore professionista si troverà a trattare nel corso del suo lavoro.
Classificazione delle lesioni muscolari
In letteratura esistono diverse classificazioni delle lesioni muscolari, a partire da quella di Craig fino alle più moderne di Reid e Nanni. In queste classificazioni si fa riferimento a criteri di vario tipo, distinguendo le lesioni sulla base dell’anamnesi patologica, della sintomatologia, dell’anatomopatologia e dell’eziologia.
Si vuole qui considerare le lesioni dal punto di vista eziopatogenico distinguendo tra infortuni da trauma diretto , che implicano l’esistenza di una forza esterna che agisce sul muscolo, e infortuni da trauma indiretto, che chiamano in causa forze lesive intrinseche che si combinano con fattori metabolici e che rientrano nelle patologie acute. Solitamente le lesioni da trauma diretto sono tipiche di sport quali il calcio, il rugby, il basket e più in generale tutti gli sport da contatto mentre quelle di tipo interno si verificano anche negli sport da contatto ma soprattutto nell’attività fisica non da contatto.
Classificazione delle lesioni muscolari secondo Nanni

Lesioni muscolari durante l’attività sportiva
Nanni classifica le lesioni muscolari indirette in cinque stadi (contrattura, stiramento, strappo, crampo e DOMS) riferendosi a criteri che sono allo stesso tempo anamnestici, patologici e anatomopatologici.
La contrattura viene definita come un dolore muscolare mal localizzato a insorgenza ritardata e latenza variabile caratterizzato da alterazione del tono muscolare. Si attribuisce ad affaticamento muscolare senza lesioni anatomiche evidenziabili.
Lo stiramento è invece un dolore muscolare ben localizzato, nato durante l’attività sportiva che porta all’interruzione dell’attività fisica.
Lo strappo è caratterizzato da un dolore ben localizzato,acuto, violento e insorto durante l’attività fisica sportiva dovuto alla lacerazione delle fibre muscolari con presenza di stravaso ematico.
Un discorso a parte meritano il crampo muscolare e il DOMS (dolore muscolare a insorgenza ritardata) con il primo che rappresenta una contrazione muscolare involontaria e dolorosa a genesi multifattoriale. Il DOMS o sindrome da affaticamento è invece una sensazione di indolenzimento a insorgenza tardiva attribuita a cause fisiche (tensione eccessiva, lesioni) oppure metaboliche (deficit energetico di adenosin-trifosfato, aumento dei radicali liberi, riduzione del PH).
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